Nel 1927 l’artista fiorentino Giuseppe Cassioli (Firenze 1865-1942) vince Il Concorso indetto dal Comitato Internazionale Olimpico come realizzatore del miglior
bozzetto per la medaglia della Olimpiadi che si sarebbero svolte ad Amsterdam nel 1928. Egli decide di rivolgersi alla SAF per la creazione del punzone e del conio per la realizzazione della medaglia. Inizia così la collaborazione tra l’artista e l’azienda.


Sul dritto della medaglia vi era raffigurata la “Gloria” con una corona di alloro nella mano destra ed un ramo di palma nella sinistra. Sullo sfondo un edificio classico a due ordini di arcate sovrapposte, un bassorilievo classicheggiante con carro e cavalli ed un’anfora posta a sinistra della figura principale.
Sul rovescio, una scena dinamica con l’atleta vincitore elevato e portato in trionfo dai compagni, che con la mano destra saluta e con la sinistra stringe la palma della vittoria. Sullo sfondo un edificio simile ad un classico gymnasium.
La medaglia ebbe un grande successo e fu sin da subito considerata talmente bella e rappresentativa nella sua simbologia che il suo utilizzo si è protratto per quarant’anni.
Infatti, sino ai Giochi di Mexico City del 1968, le medaglie riservate ai vincitori (oro, argento e bronzo) saranno identiche a quella realizzate sul bozzetto originario
del Cassioli. Dall’edizione di Monaco di Baviera del 1972 sino a quella di Sidney del 2000 il dritto della medaglia resterà ancora quello ideato dall’artista fiorentino mentre cambierà solo il rovescio di volta in volta personalizzato a cura del Comitato Olimpico organizzatore di turno.


Molto materiale, tra cui, il conio ed il punzone originali, i modelli in bronzo originali nonché il carteggio sempre originale contenente la corrispondenza tra il CIO, gli Stabilimenti e Giuseppe Cassioli sono attualmente conservati presso il Museo Cassioli di Asciano.