Mario Moschi (Lastra a Signa, 6 maggio 1896 – Firenze, 30 maggio 1971) è stato uno scultore e medaglista italiano.
Dal 1911 al 1915 frequentò l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1923 aprì un proprio studio a Firenze, dove si dedicò anche alla produzione di medaglie commemorative, attività che portò avanti con passione per tutta la vita. Nel 1933 venne eletto Accademico onorario dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e docente di scultura all’Istituto d’Arte di Firenze. In quegli anni partecipò a numerose Rassegne Nazionali ed Internazionali. Negli anni’30, oltre alle commissioni pubbliche del regime, Moschi si interessò soprattutto ai temi sportivi, presentando figure di atleti come tennisti, tuffatori, tiratori di fune, calciatori in numerose Mostre nazionali e internazionali. L’esempio più famoso è la statua a tutto tondo del “Calciatore”, modellato nel 1931 e collocato all’ingresso della Tribuna dello Stadio “Giovanni Berta” (oggi Stadio Artemio Franchi) a Firenze.
Tra le sue altre opere si ricorda il rilievo marmoreo con “Michelangelo che dirige i lavori delle fortificazioni durante l’assedio di Firenze” per la Palazzina Reale di Santa Maria Novella; due sovrapporte per la Scuola di Applicazione per la Regia Aeronautica; due grandi metope per il portale dell’Istituto Agricolo Coloniale per l’Africa Italiana a Firenze, un altorilievo “Allegoria del fascismo e le sanzioni” per l’Università di Trieste.
Nel 1941 venne nominato titolare di scultura all’Istituto d’Arte di Lucca e nel 1942 fece la sua ultima partecipazione alla Biennale di Venezia con “La vittoria del lavoro e delle armi”.
Come per tutti gli artisti che avevano lavorato per il regime anche per Moschi il Dopoguerra rappresentò un momento di crisi, venendo escluso da tutte le commissioni pubbliche ufficiali. Così si dedicò al mercato privato, soprattutto all’estero e alla medaglistica.
Comunque, grazie alla sua amicizia con importanti esponenti dell’arte di quegli anni, come Annigoni e Bargellini, Moschi riuscì ad ottenere nuovamente importanti commissioni sia a Firenze (una serie di commissioni per fontane e piccoli monumenti) che in Italia, come ad esempio il completamento della decorazione della facciata dell’Università di Trieste (Glorificazione del lavoro e della cultura, 1956-58), la statua della Medicina per l’Università di Cagliari, i battenti del portale della Chiesa del Sacro Cuore di Sassari nel 1968 ed altre opere.